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La famiglia: non è sempre ciò che sembra

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La famiglia è la cosa più importante, devi sempre pensare prima a loro. 

In Italia abbiamo una Legge non scritta che è quella di dover difendere la famiglia, anche quando questa non si comporta da tale, quando all’interno della famiglia vi sono criminali e anche quando usano tutte le loro forze per rovinare la tua vita. Bisogna sempre perdonare i propri genitori anche quando si subiscono violenze sessuali da parte loro; bisogna sempre perdonare i propri fratelli e sorelle anche quando ti fanno divorziare, ti portano via l’azienda che hai creato con le tue uniche forze, quando ti rubano i soldi da casa o quando molestano i tuoi figli. Sono i tuoi familiari e devi difenderli, sempre. Non importa quanto sia grave ciò che ti hanno fatto, qui in Italia la Legge della famiglia vale più della Legge stessa: devi perdonare i tuoi familiari e devi proteggerli, sempre. 

Ma non sono d’accordo con questa Legge italiana non scritta, seppur scavalchi la Legge stessa innumerevoli volte. Qui in Italia puoi subire violenze e ingiustizie ma, se queste arrivano dai tuoi stessi familiari, tutti intorno a te ti diranno che sei tu in torto, che devi perdonare, che devi evitare di denunciare, e te lo dicono le stesse forze dell’ordine: se intendi denunciare i tuoi genitori per le violenze che hai subìto, ti chiederanno di tornare a casa e ripensarci, perché i genitori sono sempre i genitori e devi saperli perdonare. Sei tu quello in torto che non è capace di perdonare, mentre loro sono i tuoi genitori “e tutti commettono errori”, quindi devi perdonarli e tacere. 

Qui in Italia, le violenze domestiche, quelle psicologiche e quelle fisiche, devono sempre essere perdonate, perché se sono i tuoi genitori a farle allora sei tu quello in torto, perché tu non sei capace di perdonare. “Tutti commettono errori” ti ripeteranno, all’infinito, chiunque tu scelga per confidarti, spingendoti a chiuderti sempre di più e rendendoti profondamente difficile aprirti e raccontare ciò che ti è accaduto. A chiunque tu racconti ciò che hai vissuto ti diranno “poverino, mi dispiace” e poi concluderanno la frase con “ma sono pur sempre i tuoi genitori, devi perdonarli”. Questo è ciò che avviene in Italia: la famiglia va ben oltre la Legge, va ben oltre la giustizia e i diritti umani: se è la tua famiglia a commettere un reato tu devi proteggerla ugualmente, è la tua famiglia e devi saperla perdonare. Seppure la tua famiglia non ti sia mai stata di sostegno, non ti abbia mai dato forza ma ti abbia sempre spezzato le gambe su qualunque strada volessi intraprendere, devi sempre ricordarti che la famiglia è pur sempre la famiglia e devi amarla e rispettarla, anche se loro non ti hanno amato né rispettato. 

Una volta adulto, che tu abbia 30 anni o che tu ne abbia 50 anni, inizierai a dimenticare ciò che ti hanno fatto e ti dimenticherai quanti fallimenti hanno causato nella tua vita e nella tua carriera, quanti danni hai subìto per colpa loro. Dentro di te lo sai che è dovuto a loro, ma sotto ipnosi dovrai ripetere anche tu la stessa identica frase: “la famiglia è pur sempre la famiglia, li amo e li rispetto”. Che tu abbia subìto violenze sessuali da tuo padre, dovrai sempre e comunque parlare bene di lui e dire alla gente “lo amo e lo rispetto, è pur sempre mio padre”. Seppur tu abbia subìto violenze fisiche o sessuali da tua madre dovrai sempre parlare bene di lei con la gente, e dire “è pur sempre mia madre, tutti commettono errori, la amo e la rispetto”. Non importa se tuo fratello ha rovinato la tua vita, o se tua sorella la sta rovinando ancora, tu sei quello in torto perché devi perdonarli e porgere l’altra guancia. Questa è la vera Legge in Italia: i familiari non vengono puniti, le loro violenze fanno parte della famiglia italiana, perciò devi sempre amare e rispettare la tua famiglia. 

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Oppure puoi uscire dal recinto, smettere di essere legato a chi ti danneggia, a chi ti ha sempre fatto soffrire, tenere bene a mente ciò che ti è stato fatto e non obbedire alla regola imposta a prescindere da quante volte te la sentirai ripetere in testa. Se hai subìto violenze denuncia, se stai subendo ingiustizie reagisci. Loro sfrutteranno sempre il metodo di farti sentire in colpa per tenerti legato in una gabbia di ingiustizie, mentre tu continuerai a subire senza che loro si sentiranno mai in colpa. Non restare fermo a subire sottomesso e poi criticare l’Italia per l’ingiustizia e l’inaffidabilità della Legge. Se la giustizia in Italia non funziona è perché ognuno di noi non sta contribuendo a farla funzionare. Tutti commettono errori, ma le violenze fisiche e psicologiche non sono semplici errori e dobbiamo smettere di proteggere chi ci fa del male e finire poi per crescere i nostri figli nello stesso identico modo. La famiglia va amata e difesa se merita questo, se si è sempre comportata da famiglia amorevole. Una famiglia violenta non merita di essere protetta e perdonata, contribuendo alla distruzione della società italiana. Dovremmo amare la giustizia molto più di una famiglia distruttiva, se è quella in cui abbiamo vissuto da tutta la vita, senza sentirci in colpa. 

Angel Jeanne 

Fine pagina 2 su 2. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.

77 komente
  • maddy63
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    12:16 03/03/25

    Non ho mai subito violenze di nessun genere da parte di mio padre nemmeno una sberla. Mia madre invece mi ha imposto molte regole che facevano comodo a lei e mi ha ricattata psicologicamente. Mi sono ribellata sempre ma facendo soffrire persone che non lo meritavano. Ho sempre voluto bene mia madre ma non riuscivo a perdonarla e dopo la sua morte mi sono sentita in colpa per questo. Comunque non ho mai tenuto nascosto il fatto che lei mi voleva comandare su tutto. Penso che la gente deve denunciare le violenze a prescindere da chi le fa specialmente se fatte in famiglia

  • bethelight
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    11:54 03/03/25

    Molte volte si dice che la famiglia viene prima di tutto e di tutti, mi verrebbe da dire che nel sud Italia sia un detto più presente, ma non ne sono così sicura. Per me mettere al primo posto gli altri, ma non amare sé stessi, non è un bene in nessun caso. La famiglia, se sana, è preziosa, ma in qualsiasi caso ognuno ha la sua vita e non deve subire le scelte o le azioni dei familiari. Penso che le situazioni familiari vengano sempre più colpite dall'oscurità, per far sì che gli stessi figli ne risentano e si portano dietro problemi e traumi. Tutto questo è ingiusto e non va difeso, la famiglia dovrebbe essere amorevole e di supporto. Le violenze, verbali o fisiche che siano, non vanno mai difese.

  • Davide (Dan)
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    11:44 03/03/25

    Sono perfettamente d'accordo con il pensiero esposto da Angel, non si deve perdonare per forza un genitore o un familiare solo perché è un familiare, come se questo lavasse via qualunque cosa e gli si debba voler bene per forza, solo perché "ci hanno dato la vita". Le situazioni non sono tutte uguali, c'è chi nasce in una famiglia che gli vuole bene e allora è un conto, ma se si nasce in famiglie malate, in cui ci sono violenze, in cui mancano l'affetto, il sostegno e l'amore allora assolutamente no. Solo perché una persona ha avuto una famiglia felice e buona, non significa che tutte le famiglie siano così e non deve giudicare i figli che si allontanano dai genitori pensando di essere cresciuti nello stesso clima positivo di affetto, supporto, ecc. penso che sia giusto voler bene alle persone che ci vogliono e ci hanno voluto bene, dimostrandolo, ma se delle persone ci hanno fatto del male, a prescindere che siano compagni di classe, cugini, fratelli, genitori, nonni, zii, professori, preti, ecc. debbano essere allontanati e, a seconda dei casi, denunciati. Le violenze in famiglia sono le peggiori perché avvengono dentro le mura di casa, e quindi sono le meno denunciate e quelle che passano più di nascosto. Grazie Angel per queste parole che vanno controtendenza a quel fastidioso "devi perdonarli perché sono i tuoi genitori, parenti, ecc. devi accettarli e perdonarli, ecc." Grazie Angel!

  • gil
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    11:17 03/03/25

    Non solo in Italia la si pensa così; nei film americani mettono la famiglia davanti a tutto e a tutti. "Family is family no matter what"! Ecco, questo spiega ciò che potrebbe accadere... qualsiasi cosa la famiglia faccia, è perdonabile, quindi stupri, violenze, torture compiute in famiglia sono sempre accettabili. Al di fuori della famiglia, no! In molte famiglie il padre, ovverosia il capo famiglia, gioca il ruolo più importante, quindi prende le decisioni, che piacciano oppure no. Poi c'è la madre, spesso succube del marito, indi il figlio maggiore o i figli (parlo di adulti ovviamente), quindi la figlia, o le figlie che non hanno alcun potere decisionale, indipendentemente dal fatto che siano adulte o meno. Se il padre è un violento tutti ne pagano le conseguenze, ma raramente i maschi, al di fuori del più debole, quello meno amato, quello che assomiglia meno al padre, quello dal carattere dolce, gentile. Un padre alcolizzato può fare ciò che vuole, e tutto va bene. Picchiare è normale perchè educa, violentare fa parte del ruolo di macho. Di fatto si tratta di vigliacchi che se la prendono con i più deboli. Comunque tutto resta in famiglia e siamo a posto! Pura follia! Il padre padrone si trova spessissimo citato nelle famiglie italiane, ed è interessante notare il ruolo importante che ha nelle famiglie italiane di New York, quelle che vivono a Brooklin (Broccolino), dove spesso è un capo mafia.A parte questo che c'entra poco, in molte parti del mondo, il maschio gioca il ruolo più importante, e questo viene se non ricordo male dai Rettiliani che considerano l'uomo superiore alla donna, ma non così per le Orange. In tutti i casi in tantissime famiglie nel mondo, chi ha il potere in casa è l'uomo. Interessante come in India ci sono ancora famiglie che fanno matrimoni decisi a tavolino, senza prima consultare i rispettivi figli, e non importa se gli sposi si amano perché l'amore non è importante e la donna deve servire l'uomo, e fine, ma a religione deve essere la stessa, il ceto pure. Insomma uno schifo! Famiglie orribili in Italia, ma non solo qui. Comunque vivendo (io non più) in Italia ci occupiamo di questo paese. Ancora nel Sud e nelle isole, ma non solo lì, ci sono famiglie in cui il padre ha il potere di fare tutto ciò che vuole, e nessuno può fiatare. Ricordo mio zio che era di origini pugliesi, ma che si era trasferito in Emilia, portare con sé tutta la sua pessima indole di padre padrone. Sposato, ebbe la sfortuna di avere quattro figlie, e nessun maschio. Questo già rendeva sua moglie un'incapace, inoltre chi aveva i soldi era lui, quindi non volava una mosca che lui non volesse. Tutte le donne bistrattate, ma sempre e solo verbalmente. Che io sappia non alzò mai le mani su nessuna delle figlie, e nemmeno sulla moglie. Severissimo, controllava e figlie come un secondino fa con il prigioniero. Niente balli, feste, amici maschi fino a che non diventarono adulte. Un'adolescenza terribile, ma come già detto, per lo emno nessuna violenza fisica. Tutto questo è molto triste, ma gli Alieni ci hanno insegnato la lezione, e molti di noi l'hanno imparata molto bene. Per quanto mi riguarda nulla da dire, i miei mi hanno educato con le botte, ma la cosa era "accettabile". Non è così, perché non è il modo di educare i figli, ma quello conoscevano e quello usavano. Sicuramente non ho avuto una delle peggiori famiglie, e nulla a che fare con quella deprecabile di Angel. La sofferenza patita da lei è migliaia di volte superiore a quella che ho patito io, proprio non c'è paragone. Io sono sicuro di essere stato amato dai miei, anche se non voluto perché fui un incidente di percorso, però mi hanno sempre voluto bene, e dato tutto ciò che potevano, forse anche troppo, mentre lei non ha mai consciuto l'amore famigliare, e non le hanno dato nulla,, eccetto un sacco di botte, e mi spiace tantissimo! Grazie Angel per essere ciò che sei nonostante nessuno ti abbia mai dato un buon esempio, e questo la dice lunga su quanto tu sia speciale!

  • nike
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    11:06 03/03/25

    La famiglia è davvero importante in Italia, ma purtroppo è facile ritrovarsi in famiglie composti da pessime situazioni. Questo non deve spingerci a rinunciare a credere nella possibilità di un nucleo felice di intimità, ma neanche farci fossilizzare e farci trasportare dal huonismo che ci vorrebbe tutti schiavi di chi ci fa soffrire. Esistono molte dinamiche disfunzionali all interno di un rapporto genitoriale. Mio padre si è comportato male con me, anche senza essere violento o cosa, ma mi ha fatto sentire molto peso psicologico prima che morisse e per anni ho combattuto con quei danni. Il rapporto con mia madre poi non è stato semplice vista la situazione complessa, la mia età ribelle, la sua poca elasticità e le manipolazioni che (se posso dirlo), riceveva inconsciamente. Diciamo che per molto tempo ho ripudiato la mia famiglia da parte paterna, o almeno la parte marcia, essendoci state anche persone davvero squisite con me, e anche avendo visto anche troppo, non ho mai smesso di amare chi mi ha amato e si è comportata bene. Mia madre per quanto possa aver sbagliato è più sempre mia madre. Sembrerà ironico dirlo adesso. Ma lo è perché nei momenti difficile nonostante il nostro rapporto difficile ha messo me davanti ad ogni cosa, mi ha coccolato come poteva o forse anche di più. Ha sempre cercato di farmi trovare la strada spianata per fortuna. Non per questo ho mai transigito su gli errori, molti, che ha commesso, ma se accetta con umiltà la sfida di apprendere e mi rispetta, come ora fa, anche lontana dalle continue e potenti influenze negative che mi accorgo ora ci colpivano entrambi, so che esiste una persona su cui posso contare e che mi ama proprio come ogni figlio dovrebbe sentirsi. Pace se con qualche anno di ritardo, l importante è stato arrivarci a questo punto

  • Lela
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    10:47 03/03/25

    Questo argomento mi tocca molto da vicino ! La mia è stata una vita di sottomissione ,in quanto essendo la più giovane era giusto che io subissi e basta, a non essere ascoltata , anche quando avevo ragione . Io avevo perennemente torto ,era sicuro , se no c'era l'umiliazione , a sì ,e se provavo a ribellarmi ? e no ! tutti pronti a farmi pensare al contrario ed era giusto che io rientrassi in quel famoso recinto che parla Angel ! Ancora oggi faccio fatica ad avere fiducia in me stessa e ne sento le conseguenze , ma mi piacerebbe leggere il seguito del documento ! grazie !

  • Faby7770
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    10:17 03/03/25

    I sensi di colpa che riescono ad inculcarti i tuoi familiari tentando di fare sentire sempre te in errore, sono molteplici. Ho praticamente sempre vissuto di sensi di colpa malgrado le ingiustizie in casa fossero palesi. Non ho subito molestie per fortuna, ma ricatti morali di ogni tipo e direi anche violenza psicologica. Le regole venivano inculcate con la forza e anche le sberle non venivano lesinate. Soprattutto da parte di mia madre che ora guarda un po' ha dimenticato tutto come se nulla fosse successo. Non essermene andata prima da quella casa è e rimane il mio più grande rimpianto e non credo che mi perdonarò mai per non avere avuto il carattere di fare quel passo prima, ma non sono riuscita ad andare oltre il ricatto morale che mi fece all'epoca. Ho cercato poi di costruire la mia famiglia in modo totalmente opposto a come sono cresciuta io, cercando di mantenere un clima sereno, di dialogo. Non nego di avere comunque fatto errori ma ho cercato di fare del mio meglio e spero di essere riuscita a farmi capire, al momento sembrerebbe di si, col tempo si vedrà.

  • suly
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    09:49 03/03/25

    Le ingiustizie non sono di certo perdonabili anche se in questa vita chi le ha compiute è nostro padre o nostra madre. Probabilmente l’Oscurita utilizza la famiglia come primo mezzo per ostacolare l’evoluzione del singolo e noi di certo non dobbiamo assecondare l’ Oscurità solo perché si tratta della nostra famiglia. Io riconosco la mia immensa Fortuna nell’essere nata in una famiglia amorevole da Sempre che mi ha appoggiato nelle mie scoperte spirituali e ha preso decisioni Low molto importanti e benefiche per me fin dalla mia nascita. Con ciò però riconosco che non è affatto scontata questo tipo di fortuna e sono d’accordo nel reagire realmente quando si tratta di ingiustizie da parte dei familiari! E poi ricordiamoci che sono familiari in questa vita ma ciò non significa che siano da sempre nostri parenti…magari nella vita precedente vestivano ruoli molto negativi nei nostri confronti ed ecco che adesso invece c’è lo ritroviamo come padre.

  • ilary
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    09:38 03/03/25

    Per mia fortuna sono nata in una famiglia sana ed amorevole e che non ha mai fatto violenza di nessun genere, mi ritengo davvero fortunata perchè posso solo immaginare quante famiglie invece devono convivere con personaggi violenti. Ho sotto mano il caso della famiglia biologica di mia cugina, con un fratello accusato di tentato omicidio e un nipote minorenne in carcere per omicidio. Giustamente sono entrambi in galera perchè devono pagare ciò che hanno commesso, ma la cosa allucinante è che i loro familiari quasi li amano ancora di più, se ne vantano e li glorificano. Questa cosa davvero non la capisco ma è esattamente ciò che ci hai spiegato: familiari che vedono una ingiustizia fatta da un loro stretto parente e lo difendono addirittura con le forze dell'ordine, nonostante sanno che ha compiuto una azione sbagliata. "La famiglia prima di tutto", prima della giustizia, prima della sicurezza collettiva e propria personale. Grazie!

  • Foxipy
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    09:31 03/03/25

    Mi dispiace constatare che esistono situazioni in cui le principali violenza avvengono all’interno della propria abitazione. Ho sempre pensato che questo tipo di gesta non dovrebbero esistere al mondo. Non si può chiamare famiglia se all’interno delle proprie mura domestiche avviene tutto ciò. La famiglia dovrebbe essere “il luogo” dove ognuno di noi può aver conforto, consiglio e soprattutto dove viene amato più di qualsiasi altro posto. Una famiglia violenta non merita di essere protetta perché sta agendo nel modo contrario di quello che dovrebbe essere! Grazie Angel

  • Omni
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    09:10 03/03/25

    Questo documento arriva in una fase probabilmente cruciale per tanti che leggeranno questo documento, perché inevitabilmente la Farsa-19 avrà mostrato (per così dire) tanto del vero volto dei genitori e dei fratelli/sorelle di tutti quegli individui che hanno deciso di non seguire il mainstream e il bombardamento che spronava alla vaccinazione: da un lato, qualora ci fosse stata reale compattezza, si sarà intuito che l'amore viscerale dei propri cari sia davvero autentico (non per forza intendo che tutto il nucleo familiare debba aver fatto la stessa identica scelta, ma anche banalmente rispettare sinceramente la scelta contraria fatta da un figlio sarebbe stato un atto enorme di Amore in quel clima di terrore generato artificialmente) oppure, dall'altro lato, si sarà intuito quanta prevaricazione, furia, rabbia e ferocia sia latente e quindi pronta ad esplodere (con minacce varie del tipo "se non lo fai ti caccio di casa, se non lo fai ammazzi tua nonna, ecc" o comunque con tantissimi litigi pressoché quotidiani per forzare aggressivamente la scelta). Tendenzialmente, esulando dalla Farsa, è sempre molto difficile essere lucidi per quanto riguarda la propria famiglia ed è sempre molto arduo saper riconoscere quando una loro opinione viene espressa con un sentimento positivo o se nasconda un tentativo più o meno consapevole di creare un condizionamento, il fatto è che concettualmente ognuno nasce e cresce con la culturale convinzione (per via della chiesa per esempio) che nessuno li amerà più di loro che li hanno generati e paradossalmente è proprio questa convinzione che può contribuire a far sfociare dei (possibili) disturbi molto profondi a livello emotivo perché (qualora si crescesse con genitori assenti, violenti, prevaricatori, distratti, ecc) rischierebbe di subentrare la temibile convinzione del tipo "se non mi hanno amato loro che mi hanno messo al mondo chi mai potrà farlo?" e questo potrebbe influenzare pesantemente il proprio concetto di fiducia verso il prossimo. Nelle famiglie disfunzionali ho capito che si viene a creare un rapporto più di stampo "padrone/servo" piuttosto che di "padre/figlio o mamma/figlio" perché loro si sentono nella posizione di poter (o dover addirittura) scegliere le persone che si frequentano, i partner da tenere accanto, i percorsi di studio da intraprendere, ecc, mentre il figlio non può mai obiettare e/o esprimere considerazioni contrarie, da questi luoghi e da questi nuclei bisogna immediatamente fuggire; i sensi di colpa non sono altro che strumenti artificiali che tengono legati a questa sottomissione perenne, ormai è innegabile, ciò si evince per esempio a quando magari si reagisce a continue provocazioni o insulti e paradossalmente la colpa ricade totalmente sulla reazione e mai sulla causa che ha generato la stessa (tutti che probabilmente diranno "devi avere rispetto per tua mamma, per tuo papà" e si rischia pericolosamente di arrivare al punto di convincersi che hanno ragione loro e che bisogna avere rispetto ed amore anche per i violenti).

  • Massimo
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    08:39 03/03/25

    Qui in Italia quello della famiglia sembra essere un argomento sacro, non si può parlarne male e non si può mettere in dubbio alcuna azione dei propri genitori, come se fossimo ancora nel medioevo e avessero il totale controllo dei figli e delle loro vite. Ci sono casi (anche sin troppi!) in cui in famiglia si commettono violenze e soprusi, ma i comandamenti imposti dalla chiesa, che in particolare in Italia ha un potere e un'influenza enormi, ci ricordano sempre che dobbiamo "onorare il padre e la madre" altrimenti andiamo all'inferno. Si parla tanto di apertura mentale in questo periodo storico ma quando poi si presentano le occasioni in cui davvero bisognerebbe mostrarsi aperti di mente, dimostriamo di essere più chiusi di una cassaforte. Come sempre un articolo molto lucido e intelligente, grandissima Angel!

  • Eleonora
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    08:28 03/03/25

    Sono perfettamente d’accordo con te Angel. Sin da piccola io sono sempre stata una ribelle in famiglia, perché mal accettavo le botte da parte mio padre e le ingiustizie di mia madre che con i suoi subdoli metodi metteva noi tre sorelle l’una contro l’altra. E lottavo contro tutti che si schieravano alleati contro di me, tanto da essermi meritata l’etichetta di “la pecora nera”. Ho sempre avuto la convinzione di essere nata in una famiglia sbagliata e che con tutti loro io non centravo niente. Ho imparato presto il distacco dai mei genitori, restando comunque loro vicina, soprattutto a mia madre mancata dopo una lunga malattia, ma non risparmiandomi comunque grandi e gravi sensi di colpa nonostante sette anni di analisi quando all’eta di 30 anni mi sono vista costretta a prendere coscienza di me. Nella vita poi sono diventata una guerriera e adesso chiedo a Dio che ci aiuti tutti a liberarci da tutte le catene che ci tengono prigionieri.

  • Gabrycavallo
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    08:13 03/03/25

    La famiglia è un tema molto delicato per molti . C’è che per fortuna ha una famiglia che lo ama , rispetta , lo aiuta in ogni sua scelta ma c’è anche chi al contrario a 10 anni non vede l’ora di potersene andare di casa . Dobbiamo prendere coscienza della gabbia che ti mettono intorno attraverso la famiglia e le manipolazioni degli stessi familiari. Ti fanno credere che per te fafebbero di tutto , che ti amano e che ti vorrebbero aiutare per qualsiasi cosa. Poi invece nei fatti , appena fai qualcosa che a loro non va bene , ti aggrediscono . Che sia verbalmente o fisicamente , o bloccandoti anche la strada su ogni via che cerchi di intraprendere per l’indipendenza. Nessuno al mondo ha parlato di questo argomento come Angel , dunque tirando fuori la verità. Ogni persona dice quella frase “è pur sempre la tua famiglia” . Invece no, non sei obbligato a stare con loro se non vuoi , non sei obbligato a rispettarli, a vivere vicino o rispettare il loro programma. Tu devi essere più forte di queste manipolazioni che non fanno altro che tenerti lontano , anche se ci sei già dentro , dalla verità , dalla Spiritualità più Vera che esiste , che è ACD. Grazie Angel❤️

  • sole15
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    07:57 03/03/25

    Vivendo con mia madre (a causa di problemi economici) cerco di comportarmi normalmente, seppure sia difficile e ancora covo del rancore per tutto ciò che mi ha fatto fin da quando ero piccola (e continua a fare quando non mi proteggo abbastanza con le pratiche). Non è grave come la violenza fisica e per questo viene facilmente sottovalutata anche dagli altri familiari o conoscenti, ma ha comunque un grande impatto negativo nella vita di chi la subisce. Soprattutto perché quando si tenta di reagire si finisce per avere tutti contro, che cercano di far ricadere la colpa sempre e solo su di te. Le pratiche psichiche sono una salvezza anche in questo ambito! Grazie!